Mascherine e guanti per tutto il giorno senza distinzioni? Oppure è il caso di utilizzarli solo in determinate situazioni? Con l’allentamento delle restrizioni e una graduale ripresa delle attività è importante fare chiarezza su quali dispositivi utilizzare per proteggersi dal Coronavirus.
Fermo restando che “le precauzioni di efficacia provata sono il distanziamento sociale e una corretta igiene delle mani” afferma Tito Chiaverio, titolare della Farmacia Cattaneo di Lugano. Al farmacista abbiamo posto alcune questioni per capire come proteggere i nostri cari e come dovremo comportarci con gli anziani nel prossimo periodo.
“Ci sono essenzialmente due tipi di mascherine: quelle chirurgiche e le FFp1, FFp2 ed FFp3. Le FFp1 non sono idonee alla protezione personale, la FFp2 protegge e filtra al 94%, mentre la FFp3 filtra al 99%. Per l’uso comune (quindi non categorie a rischio) va bene la mascherina chirurgica, mentre solitamente le FFp2 ed FFp3 sono riservate a chi lavora nelle cure intense o a persone particolarmente fragili e a rischio”.
Le mascherine chirurgiche sono dei dispositivi medici e in Svizzera devono necessariamente avere la certificazione CE, salvo deroga e approvazione di Swissmedic, vista l’eccezionalità della situazione pandemica attuale. Le maschere di protezione respiratoria (FFp1, FFp2 ed FFp3) sono dispositivi di protezione individuale e in Svizzera devono essere certificate secondo la norma EN 149, oltre ad avere il marchio CE o eventuale deroga di Swissmedic. Basterà consultare il farmacista per confermare la validità dei diversi tipi di mascherina.
“Le maschera con valvola, che facilitano la respirazione, non vanno bene per le persone infettive o potenzialmente infettive in quanto il virus può uscire dalla valvola” precisa il farmacista.
“Per prima cosa è importante non cadere nell’illusione di proteggersi solamente con la mascherina: questa infatti è utile per non infettare gli altri, ma per proteggersi occorre mantenere le distanze sociali anche con la mascherina e lavarsi di frequente le mani per almeno 30 secondi, senza toccare occhi, naso o bocca prima di averle lavate” spiega Tito Chiaverio.
“Per indossare correttamente la mascherina chirurgica occorre mettere la parte rigida sul naso, modellandola e facendola aderire bene al viso. La parte con il colore va messa all’esterno e una volta indossata la mascherina non va mai toccata. Il procedimento corretto sarebbe: lavare le mani, indossarla e non toccarla più fino a quando non la si toglie.
É più rischioso indossarla e continuare a toccarla che non averla. Dopo aver tolto la mascherina, va buttata e occorre lavare nuovamente le mani”.
“I guanti monouso di base non sono obbligatori, vengono utilizzati dal personale sanitario. Se vengono usati, è importante non fare l’errore di disinfettarli perché l’alcol rovina la protezione del latex. Il gel disinfettante va utilizzato invece sulle mani nude quando si tocca qualcosa all’esterno, ad esempio al supermercato o sui mezzi pubblici.
Se non ci si può disinfettare subito l’importante è non toccare il viso con le mani e provvedere all’igiene una volta rientrati a casa”. Le mascherine fai da te in tessuto lavabile sono consigliabili? “In questo momento non sappiamo quanto filtrino in entrata e in uscita le maschere in tessuto, pertanto non sono di provata efficacia”.
“La protezione migliore per un anziano è la mascherina FFp2 senza valvola, anche se potrebbe essere faticosa da sopportare se è asmatico o ha problemi di respirazione. In questo caso meglio utilizzare la mascherina chirurgica. I familiari e il personale sanitario che hanno contatti con l’anziano invece devono indossare la mascherina chirurgica, oltre a mantenere la distanza sociale e seguire le regole per l’igiene mani.
É importante poi continuare ad evitare i contatti intergenerazionali, rimandando ancora per un po’ l’abbraccio dei nipotini. Anche se al momento agli anziani è permesso recarsi nei supermercati, sarebbe meglio continuare ad usufruire dei diversi aiuti per avere la spesa a domicilio, riservando le uscite per passeggiate in luoghi non affollati” conclude Tito Chiaverio.
Per informazioni: 091/9236638