L’importanza della cooperazione multidisciplinare nell’assistenza domiciliare – intervista alla Dr.ssa Giorgia Lo Presti

Dal 2017, la signora Carla, 92 anni, è seguita dal servizio di cure e assistenza domiciliare di BeeCare, che le ha permesso di rimanere a casa nonostante le difficoltà iniziali che sembravano portarla verso una casa di riposo. La sua determinazione a vivere nel suo ambiente familiare, insieme alla collaborazione costante del medico curante, la Dr.ssa Giorgia Lo Presti, le ha garantito una buona qualità di vita a casa. La dottoressa, infatti, visita regolarmente la signora presso il suo domicilio, creando in una rete di supporto insieme al team di BeeCare che si basa su un lavoro di squadra e una comunicazione reciproca.

Il ruolo del medico curante: coordinare e comunicare

Secondo la Dr.ssa Lo Presti, il medico curante ricopre un ruolo fondamentale nella gestione dei pazienti a domicilio. Il suo compito principale è quello di coordinare le diverse cure, che spaziano dall’assistenza infermieristica alla gestione dei farmaci, fino ai trattamenti specifici come la fisioterapia e l’ergoterapia.

Il medico deve essere il punto di riferimento per tutti i professionisti coinvolti“, afferma la dottoressa, “e la parola chiave in questo contesto è comunicazione. Ogni cambiamento nelle condizioni del paziente deve essere segnalato tempestivamente e, soprattutto, la comunicazione deve essere reciproca tra tutte le figure coinvolte.”

La collaborazione tra i professionisti che seguono il caso della signora Carla è sempre stata caratterizzata da un dialogo costante, come spiega la dottoressa: “Anche se la visita domiciliare è una parte importante della mia attività, oggi purtroppo c’è una pressione enorme sui professionisti sanitari e il tempo per visitare i pazienti a casa è sempre più ridotto. Ecco perché è fondamentale instaurare una comunicazione fluida con il servizio Spitex.

La multidisciplinarietà nell’assistenza a domicilio: un esempio pratico

La gestione di un paziente come la signora Carla richiede un approccio multidisciplinare, dove ciascun professionista ricopre un ruolo ben definito. “Definire i compiti e stabilire una collaborazione chiara tra i vari specialisti è essenziale“, prosegue la Dr.ssa Lo Presti.

Ad esempio, l’ergoterapista della signora, insieme all’assistente domiciliare, la aiutano anche a lavarsi i capelli una volta a settimana, un’attività che, pur non essendo parte del trattamento riabilitativo, contribuisce al benessere complessivo della paziente. Anche il fisioterapista, che segue la signora per i disturbi alla deambulazione, è una figura cruciale.

Una buona cooperazione tra il medico curante, il servizio Spitex, gli assistenti domiciliari e gli altri specialisti si traduce in un approccio armonioso e integrato che rispetta le esigenze e i desideri del paziente. “Una prassi che apprezzo molto,” continua la dottoressa, “è ricevere un resoconto dall’infermiere di riferimento prima di ogni visita domiciliare, come fanno gli infermieri di BeeCare. Questo mi consente di essere sempre aggiornata sulla situazione della paziente.

Autodeterminazione e rispetto della volontà del paziente

Uno degli aspetti più importanti nell’assistenza a domicilio è garantire che il paziente possa esercitare la sua autodeterminazione. La signora Carla, nonostante il suo carattere deciso, ha sempre avuto la possibilità di esprimere i suoi desideri, e ciò ha reso il lavoro del team di assistenza una vera e propria collaborazione.

La sua determinazione a rimanere a casa è stata fondamentale. Anche quando ha rifiutato l’utilizzo di ausili, abbiamo trovato soluzioni creative per garantire la sua sicurezza senza comprometterne la libertà,” racconta la dottoressa.

Un esempio è il lungo processo che ha portato all’adozione di un braccialetto salvavita per il telesoccorso, fondamentale per il monitoraggio della signora dopo alcune cadute in casa. “Ci sono voluti tre mesi di lavoro congiunto, ma alla fine siamo riusciti a implementare questa soluzione, sempre in dialogo con la famiglia, per garantirle la massima sicurezza.” racconta la Dr.ssa Lo Presti.

La famiglia, in effetti, gioca un ruolo cruciale nell’assistenza a domicilio. “Spesso, i familiari vogliono essere parte attiva della cura e collaborano strettamente con noi per rispettare i desideri del paziente,” sottolinea la dottoressa. “Anche il rifiuto delle cure può essere una forma di autodeterminazione, ma bisogna sempre trovare un equilibrio tra la sicurezza e la libertà del paziente. Questo è fondamentale, perché la libertà di ogni individuo va rispettata fino all’ultimo.

L’importanza della libertà e del rispetto

La gestione di un paziente a domicilio non è mai un processo lineare, ma richiede attenzione, comunicazione e un approccio rispettoso delle scelte del paziente. La signora Carla, pur affrontando difficoltà legate all’età avanzata, ha potuto rimanere nella sua casa grazie a un sistema di cura che ha messo al centro la sua autonomia e i suoi desideri.

La chiave del successo di questo approccio? Una rete di professionisti che collaborano in modo efficace con gli stessi obiettivi, garantendo il rispetto della volontà del paziente.

Il nome della signora è stato cambiato con un nome fittizio per garantire l’anonimato.