Le conseguenze sulla salute e come riconoscerle
E non è solo una questione emotiva. La solitudine ha conseguenze concrete sulla salute. Le persone anziane che vivono isolate hanno un’aspettativa di vita più breve. Il loro sistema immunitario si indebolisce, il cuore soffre, il cervello rallenta. La solitudine aumenta il rischio di ictus, demenza, ipertensione e depressione grave.
La depressione negli anziani spesso passa inosservata. Si confonde con la “normale” tristezza dell’età, con i dolori fisici, con la stanchezza. Ma non c’è niente di normale nel perdere interesse per tutto, nel dormire troppo o troppo poco, nel rinunciare a lavarsi o a uscire. Questi sono segnali di allarme che vanno presi sul serio. Un anziano depresso non sempre piange o chiede aiuto.
Più spesso si ritira, diventa silenzioso, smette di lamentarsi. E questo silenzio può essere il grido più forte.
Il servizio Spitex in Svizzera fornisce principalmente cure mediche e infermieristiche a domicilio, ma alcuni provider hanno esteso la loro offerta per includere anche supporto psicologico e assistenza specializzata.
Per gli anziani che affrontano disagio psichico, ansia o depressione legata alla solitudine, esistono oggi servizi di supporto psicologico a domicilio che promuovono il benessere mentale e riducono lo stigma associato ai problemi psicologici.
Questi interventi permettono di ricevere cure mirate nel comfort della propria casa, evitando quando possibile ricoveri ospedalieri e mantenendo la persona nel suo ambiente familiare. L’operatore che viene a casa non è solo qualcuno che controlla la pressione o prepara i farmaci. Può diventare una persona con cui parlare, qualcuno che ti vede, che si accorge se sei più triste del solito, se hai mangiato, se la casa è più disordinata. È qualcuno che rompe il silenzio delle giornate tutte uguali.
L’accompagnamento sociale parte da gesti semplici: andare insieme al mercato, fare una passeggiata, prendere un caffè, accompagnare alle visite mediche. Cose che sembrano banali ma che per chi vive solo diventano momenti preziosi. Uscire di casa con qualcuno al fianco cambia tutto. Ti senti più sicuro, meno fragile, meno invisibile.
Gli operatori sono formati per riconoscere i segni della solitudine e dell’isolamento. Sanno quando un anziano ha bisogno di più compagnia, quando è il momento di coinvolgere la famiglia, quando serve un intervento psicologico specializzato. Non si limitano a svolgere compiti tecnici. Costruiscono relazioni, offrono supporto emotivo, insegnano strategie per gestire i momenti di difficoltà.
La compagnia regolare produce effetti misurabili: meno sintomi depressivi, sonno migliore, maggiore appetito, migliori capacità cognitive. La mente ha bisogno di stimoli sociali per restare attiva. Parlare, raccontare, ascoltare, ridere, persino discutere, sono tutte attività che tengono il cervello in movimento.
Organizzazioni come Pro Senectute in Svizzera offrono servizi specifici contro la solitudine: attività di gruppo, visite a domicilio da parte di volontari, corsi e eventi. Queste attività permettono di conoscere altre persone, creare nuove amicizie, sentirsi parte di una comunità. E la comunità è il miglior antidoto alla solitudine.
Le famiglie spesso si sentono in colpa. Vorresti vedere tuo padre ogni giorno ma hai il lavoro, i figli, la casa. Non riesci. E ogni volta che lo chiami senti quel peso sul petto perché sai che lui aspetta le tue visite. I servizi di accompagnamento alleggeriscono anche questo. Sai che tuo padre non è completamente solo, che qualcuno passa regolarmente, che c’è una rete di supporto professionale che vigila sul suo benessere fisico e mentale.
Cosa puoi fare per aiutare un tuo familiare
Non tutte le solitudini sono uguali. C’è chi è introverso e trova piacere in lunghi momenti di silenzio. Ma c’è anche chi vorrebbe uscire, parlare, vedere gente, e non può. È questa solitudine forzata che fa male, quella che non scegli ma subisci a causa delle circostanze. L’accompagnamento sociale serve proprio a questo: dare alle persone le opportunità che da sole non riescono più a crearsi.
Gli operatori imparano le storie delle persone che assistono. Sanno che Luigi ha lavorato in banca per 40 anni e adora parlare di economia.
Sanno che Maria coltivava rose e le piace ancora vedere foto di giardini. Conoscere questi dettagli permette di creare conversazioni significative, non solo chiacchiere di circostanza. E le conversazioni significative nutrono l’anima.
La solitudine negli anziani è un problema di salute pubblica che la Svizzera sta affrontando con sempre maggiore attenzione. I Cantoni investono in programmi di prevenzione, promuovono centri di aggregazione, finanziano servizi domiciliari. Ma il cambiamento reale avviene nelle case, nelle strade, nei piccoli gesti quotidiani.
Se tuo padre, tua madre, o un parente vive solo e sospetti che la solitudine stia pesando sulla sua salute mentale, parla con il medico di famiglia. Chiedi informazioni sui servizi disponibili: Servizio Spitex, supporto psicologico a domicilio, assistenza domiciliare, Pro Senectute, associazioni di volontariato.
Valuta l’opzione di un accompagnamento sociale regolare. Non aspettare che la situazione diventi critica. La prevenzione funziona meglio della cura anche in questo campo. La vecchiaia non deve essere per forza un periodo di isolamento e tristezza. Può essere una fase ricca di riflessioni, relazioni profonde, serenità. Ma per arrivarci serve supporto, presenza, attenzione.
I servizi di assistenza domiciliare esistono proprio per questo: accompagnare le persone nel loro percorso, senza lasciarle indietro, senza dimenticarle. Perché nessuno dovrebbe invecchiare da solo.
Fonti