Una mostra a Lugano sugli Hospice in Russia – Un mondo in cui ciascuno è importante

Una mostra a Lugano sugli Hospice in Russia

Nell’ hospice c’è solo l’oggi – Per le persone che vivono con una malattia incurabile la vita è molto semplice, si basa sul presente. L’istante che vivono, le persone che le circondano significano tutto.

La mostra sulla realtà degli Hospice in Russia “Un mondo in cui ciascuno è importante”, che si è tenuta dal 14-20 febbraio presso l’Università della Svizzera italiana a Lugano, ha voluto dare una risposta all’invisibilità con cui spesso sono confrontate le persone più fragili.

Tutto nasce dalla consapevolezza che non siamo noi i padroni della vita, ma i suoi custodi, chiamati a sostenerla come un dono prezioso. Il cuore del nostro lavoro di cura e assistenza nell’accompagnamento fine vita è proprio questo; custodire e sostenere la vita fino alla fine per il suo immenso valore.

“Quando una persona sente di essere amata, anche il dolore le passa e vive più a lungo.” Vera Millionščikova, ginecologa e fondatrice di una rete di Hospice in Russia (1942-2010). Prendersi cura di una persona significa riconoscere la sua esistenza, la sua importanza e il suo diritto ad essere amata.

A volte questo compito è più semplice di quello che si possa pensare, a volte bisogna “soltanto” essere presenti: “Nel mio lavoro ho scoperto l’importanza di esserci, anche se non hai nulla da offrire oltre alla tua presenza.” racconta Giorgio, consulente nell’assistenza domiciliare di BeeCare.

Nella mostra sono state rappresentate le storie di varie persone che hanno contribuito a dare una nuova visione sulla vita dei malati terminali e un nuovo approccio alla loro esistenza. Queste persone sono state come semi piantati per far crescere una pianta, dando la loro vita per i più fragili e i dimenticati dalla società.

Una di queste è padre Aleksandr Men’ (1935-1990), sacerdote ortodosso che, visitando un ospedale pediatrico, prese coscienza della tragica realtà in cui si trovano i bambini malati, abbandonati a loro stessi e senza un rapporto con la propria famiglia. Di fronte all’accoglienza di una grave malattia si possono presentare molte paure e insicurezze, specialmente davanti ad un figlio malato o incompatibile con la vita. La mostra ha voluto però trasmettere uno spiraglio di speranza, ricordandoci che i momenti trascorsi con le persone che soffrono, anche se a volte brevi, sono capaci di donarci più vita di quella che possiamo dare loro.

“È più bello quello che riceviamo quando aiutiamo il prossimo rispetto a quello che possiamo dare. Anche io l’ho visto nel mio lavoro con i miei utenti.” afferma Tamara, assistente domiciliare di BeeCare.

Sulle orme di padre Men’ arriva padre Georgij Cistjakov (1953-2007). Lui e i suoi seguaci ascoltavano il malato nei suoi bisogni e rivolgevano lo sguardo anche su tutti quelli che lo circondavano e che si prendevano cura di lui.

In BeeCare condividiamo pienamente questo sguardo umano che si rivolge non solo sugli utenti ma anche su tutti coloro che li curano e li assistono, i nostri collaboratori e le nostre collaboratrici. Crediamo che la relazione umana sia il vero motore che sostiene e incita il nostro lavoro, il vero motivo per il quale vale la pena affrontare la vita e combattere per essa. “In realtà, quando vai a casa degli utenti, aiutarli a fare la doccia è l’ultima cosa che per loro conta veramente.” racconta Veronica infermiera di BeeCare dopo aver visitato la mostra.

Un’altra figura è quella di Lida Moniava (1987), fondatrice del primo Hospice pediatrico di Mosca La Casa del faro che ha in cura mille bambini terminali. “È la mia coscienza che mi fa rimanere qui a lavorare nell’Hospice.” racconta questa giovane ragazza. Lei stessa ha presentato questa realtà sul palco del Meeting per l’amicizia dei popoli di Rimini, testimoniando che l’Hospice è un luogo di amore e di vita, nonostante possa apparentemente sembrare il contrario.

La mostra è stata realizzata da Fondazione Russia cristiana, Fondazione Vera, Fondazione Casa del Faro, in occasione della VL edizione del Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli, sostenuta da Centro Culturale della Svizzera italiana, Medicina & Persona Svizzera, Associazione Famiglie per l’accoglienza e da BeeCare.

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