Gli attacchi d’ansia: quali sono i sintomi, cause e cure.

Gli attacchi d'ansia e quali sono i sintomi

Gli attacchi d’ansia sono un disturbo con sintomi che possono essere invalidanti per la vita quotidiana, anche se l’ansia non si presenta solamente in questa modalità intensa.

Esiste un livello non patologico dell’ansia, in quanto l’ansia è un indicatore d’aiuto per le nostre funzionalità, ci dà un segnale di attenzione, così possiamo migliorare le nostre prestazioni. Dobbiamo immaginarla come una spia emotiva che si attiva in caso di necessità e che non è quindi da etichettare come patologica. Il punto è quanto questa spia emotiva sia corrispondente alla realtà che si sta affrontando” spiega la dottoressa Carla Faggioli, psicologa e psicoterapeuta FSP a Lugano. “Mi spiego meglio: avere ansia in certe situazioni, ad esempio prima di un colloquio di lavoro, è normale e aiuta a tenere alta l’attenzione. Il problema è quando l’ansia non permette di vivere, ad esempio in questo caso non andare al colloquio di lavoro per la troppa ansia

Quali sono i sintomi degli attacchi d’ansia

L’ansia arriva quando ci troviamo in una situazione di cui non abbiamo il pieno controllo e fa arrivare il messaggio: qui devi stare attento. Senza ansia non ragioneremmo sulle cose per dare il meglio, l’ansia infatti scompare quando siamo padroni di una cosa o quella cosa diventa familiare“.

E quando l’ansia diventa patologica?

I sintomi degli attacchi d’ansia sono diversi da persona a persona, i più comuni sono tachicardia, rossore, sudorazione accentuata, giramenti di testa, mancamenti e perdita di equilibrio. Importante: non sempre questi sintomi sono collegati a delle preoccupazioni coscienti, a volte le persone vanno in ansia e non sanno perché. Ciò accade perché la persona non ha coscienza di quello che sta vivendo a livello emotivo” prosegue la dottoressa Faggioli.

Cause più diffuse degli attacchi d’ansia

Tra le cause più diffuse degli attacchi d’ansia ci sono il panico legato all’agorafobia, la preoccupazione dei giudizi negativi, la paura di essere emarginati a livello sociale, la paura di fare del male a qualcuno o la paura che qualcuno ci faccia del male. Il problema appunto è quando diventa invalidante” continua la dottoressa Carla Faggioli.

Nel caso del timore di essere giudicati negativamente, la critica spaventa a tal punto la persona che pensa di non poter fare niente se non isolarsi. Possono scatenare l’ansia eventi come la vecchiaia, l’inserimento in un nuovo ambiente, la nascita di un figlio o la malattia.

L’ansia si scatena quindi quando una situazione per noi è importante e sappiamo di non avere il pieno controllo di quella situazione. Cosa accade quindi? Si perde la consapevolezza che anche nelle situazioni difficili si possono attivare delle risorse per affrontarle“.

Come affrontare gli attacchi d’ansia

É possibile affrontare gli attacchi d’ansia imparando a vedere i propri punti forti, le proprie risorse, capendo che non è sempre tutto o bianco o nero. Chi è in ansia infatti di solito ha pensieri estremi e catastrofici. Di fronte all’ansia noi attiviamo un sistema di auto aiuto, anche se non sempre basta” spiega la psicoterapeuta, che in questo caso raccomanda di fare un momento di auto analisi del livello d’ansia.

Quando sopraggiunge un attacco d’ansia è il momento di dialogare o imparare a dialogare con se stessi, cercare di calmarsi e respirare. Quando gli attacchi d’ansia sono violenti e incontenibili allora sono necessari i farmaci, da assumere secondo le indicazioni di uno specialista, oltre a seguire i colloqui di psicoterapia” .

É importante individuare qual è l’elemento scatenante dell’ansia e qual è la situazione esistenziale che va affrontata, oltre a imparare a riconoscere i segnali fisici che esprimono la corrispondenza tra il vissuto emotivo anche inconscio e l’espressione corporea, per cui serve quello che io chiamo un processo di alfabetizzazione delle emozioni, ovvero imparare a dar loro un nome“.

Come curare gli attacchi d’ansia

“Se la persona da sola non riesce a calmarsi e non riesce nemmeno a mantenere un colloquio con la terapeuta, allora sono necessari i farmaci come primo passaggio, per poi intraprendere una psicoterapia” spiega la dottoressa Carla Faggioli. “Infatti quando si ha un attacco d’ansia non si riesce nemmeno a pensare. A volte l’ansia è così forte che il corpo non la contiene e si sviene. Le manifestazioni acute quindi vengono curate con il farmaco, ma poi è necessario avviare un percorso di psicoterapia per affrontare e gestire le cause dell’ansia. Per curare le radici dell’ansia una persona deve necessariamente accettare il suo limite e le sue imperfezioni”.

Come prevenire gli attacchi d’ansia

Gli attacchi d’ansia si prevengono seguendo regolarmente le terapie (farmacologiche per i sintomi e i colloqui con il terapeuta per la risoluzione delle cause originarie) e imparando ad avere consapevolezza dei segnali del proprio corpo che possono preannunciare l’attacco. Sapendolo in anticipo si possono mettere a punto insieme al medico quelle tecniche che solitamente prevengono l’attacco d’ansia, come ad esempio può essere imparare a respirare profondamente” conclude la dottoressa Carla Faggioli.

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