Molte persone sono ad oggi affette da diabete senza esserne consapevoli. Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) le persone colpite da questa patologia in Svizzera sono circa mezzo milione.
In vista della giornata mondiale del diabete, il 14 novembre, abbiamo chiesto al Dr. med. Fabio Cattaneo, specializzato in diabetologia alla Clinica Moncucco di Lugano, di spiegarci meglio come poter gestire la vita di un anziano affetto da diabete mellito e come poter quindi sensibilizzare l’opinione pubblica per dare maggiore consapevolezza e un approfondita conoscenza in materia.
Quali sono i primi sintomi del diabete che ci possono mettere in allarme?
“Il problema è proprio questo: nella maggioranza dei casi il diabete si sviluppa per anni e anni in modo silenzioso, senza causare disturbi. Solo quando la glicemia è molto alta le persone avvertono sete aumentata, bisogno di urinare molto, perdita di peso, offuscamento della vista e altri disturbi. Livelli di glicemia cosi elevati si verificano nel caso di diabete di tipo 2 già presente da anni oppure in modo improvviso nel -molto più raro- diabete di tipo 1, solitamente nei giovani.”
Affrontare il diabete con le giuste abitudini alimentari
Quali sono i provvedimenti principali da prendere in caso di diagnosi?
“Dopo la diagnosi di diabete mellito (oppure anche già in presenza di pre-diabete), bisogna cercare di adattare le abitudini alimentari, ottimizzando cosa e quanto si mangia, considerando gli apporti calorici globali e le quantità dei carboidrati. Inoltre è benefica qualunque tipo di attività fisica. La decisione di iniziare una terapia con farmaci viene presa in base al livello delle glicemie e alla situazione generale dei pazienti.”
Che impatto ha il diabete sulla vita quotidiana di una persona anziana affetta?
“Psicologicamente l’impatto può essere molto pesante: è ancora diffusa l’idea che il diabete sia “l’anticamera della morte” afferma il Dr. med. Cattaneo. “In realtà, scegliendo bene i farmaci più adatti, è possibile vivere una vita del tutto normale, facendo sì attenzione al modo di mangiare ma senza restrizioni o rinunce estreme: un dolce ogni tanto non è certo proibito!”
Ci sono quindi alimenti a cui fare particolare attenzione poiché hanno un alto indice glicemico, come pasta e pane.
Questi non sono da escludere totalmente in una dieta per diabetici, ma da consumare nelle giuste quantità.
Diabete di tipo 1 e tipo 2
Come si distingue il diabete negli anziani rispetto al diabete giovanile?
“Si tratta di due malattie radicalmente diverse. Nel diabete di tipo 1 (chiamato in passato diabete “giovanile”) si presenta una carenza quasi completa di insulina, con la necessità di iniezioni quotidiane multiple della stessa.
Nel diabete di tipo 2 invece troviamo un buon livello di insulina nel corpo, che però risulta inefficace; le cellule “disobbediscono” ai messaggi dell’insulina stessa e impediscono agli zuccheri di entrare nei tessuti, dove servono da carburante.
Spesso si riesce a curare questo tipo di diabete, che costituisce il 95% dei casi, con medicamenti in pastiglie. In entrambi i casi, se il problema non viene curato bene, lo zucchero rimane nella circolazione sanguigna in concentrazioni troppo alte, provocando danni di vario tipo.”
Il diabete e le complicanze legate ai vasi sanguigni
“Molti anni con livelli di zucchero molto alti possono provocare delle complicanze in un paziente diabetico.
A causa di questi alti livelli di glucosio i vasi sanguigni vengono progressivamente rovinati; di conseguenza qualunque organo nel corpo rischia di essere danneggiato.”
Le conseguenze più gravi del diabete sono:
- la riduzione della vista, quando vengono rovinate le arterie della retina
- l’angina pectoris o l’infarto se sono coinvolte le arterie coronarie
- l’insufficienza renale quando il diabete mal regolato rovina la funzione di filtro dei reni
- l’ictus, se il danno tocca le arterie carotidi o le arterie cerebrali
- i dolori ai polpacci camminando, fino a ulcere ai piedi e pericolo di amputazioni quando è coinvolta la circolazione delle gambe
Maggiore consapevolezza sul diabete per prevenirlo in tempo
In vista della giornata mondiale del diabete il 14 novembre, come possiamo sensibilizzare l’opinione pubblica su questa patologia?
“Con un esame periodico del sangue, una volta all’anno oppure anche più spesso se il medico curante lo ritiene necessario, ci si può accorgere per tempo se è presente un diabete oppure no.
Si può anche riconoscere uno stadio precoce, chiamato pre-diabete: in questi casi è spesso possibile evitare che si arrivi a una forma grave di diabete, migliorando lo stile di vita e in alcuni casi iniziando tempestivamente con un farmaco.
Ci sono persone con un rischio nettamente più alto degli altri di sviluppare il diabete di tipo 2: chi è in sovrappeso e chi ha parenti di primo grado che hanno già il diabete.”
Come si stanno evolvendo le cure per il diabete?
“Quando ho iniziato a formarmi in diabetologia nel 1996, esistevano solo l’insulina e due tipi di pastiglie” racconta il Dr. med. Cattaneo.
“Negli anni sono poi arrivati moltissimi nuovi farmaci; oggi abbiamo la fortuna di avere a disposizione svariati tipi di insulina con effetti differenti tra loro, i farmaci iniettabili di tipo non- insulinico (alcuni con effetto molto lungo e quindi da iniettare una sola volta alla settimana) e 5 classi differenti di farmaci antidiabetici sotto forma di pastiglie. Questo oggi rende possibile un trattamento del diabete con risultati molto migliori rispetto al passato.”