Quando una persona non è più in grado di intendere e di volere, per sopperire alla mancanza di capacità di discernimento subentrano persone vicine e curatori che tutelano i suoi interessi e si occupano di prendere tutte le decisioni necessarie.
Ma come si regolano questi rapporti? In base a quali criteri viene incaricato qualcuno?
Con la riforma del Codice civile svizzero del 2013 è stato tenuto conto di uno degli aspetti caratteristici della nostra società ovvero la sempre maggiore aspettativa di vita che ha come risvolto una popolazione sempre più anziana, che spesso arriva a quel punto dell’esistenza in cui il deterioramento fisico e cognitivo sono un ostacolo al discernimento.
Pertanto negli ambiti della cura della persona, patrimoniale e giuridico le decisioni vengono prese da terzi. Tenuto conto di questo, all’interno della riforma del Codice civile svizzero è stato dato ampio spazio all’autodeterminazione attraverso, in particolare, il mandato precauzionale.
Che cos’è il mandato precauzione?
Il mandato precauzionale è un documento che dà la possibilità, a chiunque abbia più di 18 anni e sia capace di discernimento al momento della redazione del mandato precauzione, di incaricare una persona fisica o giuridica per la cura della sua persona, dei suoi interessi patrimoniali o di rappresentarlo nelle vicende giuridiche, nell’ipotesi in cui diventasse incapace di discernimento.
Il mandato precauzionale ha ampia libertà di contenuto: è possibile infatti sia lasciare istruzioni dettagliate in tutti gli ambiti sia lasciare indicazioni succinte soltanto sulle questioni di maggiore interesse. Inoltre si può suddividere il mandato tra varie persone, ad esempio affidando a qualcuno la cura della persona e a un diverso soggetto l’aspetto patrimoniale e legale.
Se il contenuto del mandato è libero, ovvero ciascuno può scegliere in quali campi esercitare la possibilità di autodeterminazione, non è altrettanto per la forma, che deve seguire delle regole per garantire la validità del documento.
Il mandato precauzionale è valido soltanto se fatto nella forma olografa, cioè scritto a mano e con data e firma per ogni pagina del documento, oppure se fatto presso un notaio. Per assicurarsi di fare un atto giuridicamente valido, rivolgersi a un notaio è certamente un’opzione preferibile.
Come va conservato il mandato precauzionale?
Può essere personalmente custodito in un posto sicuro, può essere affidato a un notaio oppure si può conservare nella la banca dati Infostar presso l’ufficio di stato civile.
Il mandato precauzionale per essere utilizzato deve essere prima convalidato dall’Autorità Regionale di Protezione (ARP). Come viene controllato il mandato precauzionale? L’ARP lo verifica nella forma e nel contenuto, ovvero se ci sono le condizioni per l’efficacia del mandato e se le indicazioni in esso contenute sono realistiche in relazione alla condizione presente, infine viene controllata l’idoneità del mandatario.
L’autorità di protezione dovrà inoltre verificare se sono necessarie altre misure di protezione, ad esempio nell’ipotesi in cui il mandatario ha previsto un mandato solo per determinati ambiti.
Se la persona recupera la capacità di discernimento, il mandato precauzionale decade.
Direttive del paziente
Chi è capace di discernimento può, tramite direttive del paziente, indicare a quali trattamenti medici accetta o rifiuta di essere sottoposto. Inoltre può designare una persona fisica che lo rappresenti nei confronti di medici sulle questioni relative alla cura in caso di sopraggiunta incapacità di intendere e di volere.
Il modello del documento direttive del paziente può essere scaricato online, ad esempio sul sito della Croce Rossa Svizzera o dell’Associazione Svizzera dei Medici, e può essere lasciato scritto presso il medico di famiglia oppure nella tessera della cassa malati. Per avere valore basta che sia convalidato dal medico curante.
Cosa succede se il paziente non lascia direttive o mandato precauzionale
Il mandato precauzionale e le direttive del paziente sono due espressioni della volontà della persona.
Cosa succede se il paziente non ha lasciato nessuna indicazione e diventa incapace di discernimento? Se non ci sono documenti, esiste un diritto di rappresentanza delle persone vicine a chi sta male, in tutti gli ambiti da parte del coniuge o del partner registrato (art. 374 CC) o in ambito medico con un ordine previsto dalla legge all’interno dell’articolo 378 CC.
A seguire verranno interpellati: il coniuge o partner registrato, la persona che vive in comunione domestica, i discendenti, i genitori e infine i fratelli e le sorelle.
Se non ci sono direttive, è l’ARP che nomina un curatore che ha come compito prendersi cura della persona che si trova in uno stato di fragilità e vulnerabilità.