“Colui che ad un certo punto della propria vita si assume il ruolo di “famigliare curante”, non deve essere lasciato solo in questo lavoro. La giornata di un famigliare curante è sempre protesa alla persona assistita, con preoccupazione, è una giornata faticosa. Ecco, noi desideriamo fare sapere che questa fase della vita non va affrontata da soli.
Il famigliare curante deve poter contare su aiuti quotidiani e regolari nel tempo, affinché possa vivere i momenti migliori con il proprio caro, lasciando ad una nostra assistente domiciliare il lavoro più faticoso che è quello, a volte, di preparare alla giornata la persona malata”. Parola di Tommaso Gianella, fondatore e direttore di BeeCare.
Assistenti di cura, badanti e infermieri a domicilio sono figure chiave per quel sistema chiamato spitex, il metodo che crea un ospedale esterno nell’abitazione dell’anziano che deve ricevere cure e terapie a domicilio.
“Lo spitex è parte delle misure che danno la possibilità all’anziano e alla persona malata di poter continuare a vivere a casa propria” spiega il fondatore di BeeCare, che si occupa di fornire servizi di aiuto domiciliare a Lugano, Bellinzona, Mendrisio e Locarno, creando ogni volta un team di cura dedicato e di prossimità.
Aiuto domiciliare: i servizi
Prima di approfondire i tipi di servizi, occorre chiarire un metodo.
“Beecare è uno spitex familiare e professionale. Questo significa che noi diamo fiducia agli infermieri, crediamo che creando buone condizioni di lavoro per il nostro personale, di riflesso migliori anche la condizione degli assistiti. I nostri collaboratori si prendono cura dei pazienti e noi ci prendiamo cura di loro: trattare chi hai davanti come una persona è la chiave della soddisfazione di questo lavoro” continua Tommaso Gianella.
I pazienti curati a domicilio sono spesso malati cronici, che vengono accompagnati a vivere nel miglior modo possibile questa fase della loro vita.
“Per questo è importante la vocazione ad aiutare l’altro che ricerchiamo nel nostro personale – sottolinea Gianella – non seguiamo logiche finanziarie e organizzative, ma la dedizione all’altro e l’impegno a instaurare un rapporto di fiducia”.
I servizi di aiuto domiciliare offerti da BeeCare comprendono quindi tutte le prestazioni relative allo spitex, ovvero infermiere a domicilio per la somministrazione di terapie e assistenti di cura per l’igiene e la quotidianità, ma anche servizi di economia domestica. Le assistenti domiciliari, note anche come badanti, invece non sono coperti dalle assicurazioni malattia ma pagati dalle famiglie stesse che poi possono richiedere il sussidio AGI (assegno grande invalido) al Cantone.
Cure a domicilio:un team a dispozione
Sono essenzialmente cinque le figure professionali che ruotano attorno ai servizi di aiuto a domicilio:
- assistente di cura
- infermiere
- Operatore socio sanitario (Oss)
- operatrice in economia domestica
- assistente domiciliare
Questo team viene opportunamente personalizzato per creare le condizioni migliori per il malato e per il nucleo familiare.
“Alla famiglia proponiamo sempre lo stesso gruppetto di persone dentro una regolarità – spiega il fondatore di BeeCare – e quando è possibile cerchiamo di non circondare l’anziano di troppe persone, ma di una o due che possano svolgere più compiti e creare un rapporto di fiducia con lui” sottolinea il fondatore di BeeCare.
In generale l’assistente di cura si occupa dell’igiene, della vestizione e della mobilizzazione del paziente, l’infermiere invece è responsabile della somministrazione di medicamenti e terapie, mentre l’Oss è una figura intermedia e molto flessibile.
Racconta Tommaso Gianella: “stando in ascolto delle esigenze delle famiglie ci siamo accorti che dovevamo prenderci cura anche del familiare curante, dargli supporto, perché se crolla questa persona crolla tutto il sistema di cura e assistenza a domicilio. Nel dialogo cerchiamo di fargli capire che può lasciare a noi il peso dell’aiuto più tecnico e godersi il rapporto con il familiare”.
Nel planning di aiuto vengono quindi proposte mezze giornate di sollievo, dove la figura dell’assistente domiciliare o badante prende in carico l’assistenza dell’anziano, dando la possibilità al familiare di riposarsi o di dedicarsi a ciò che gli fa piacere. “Quando interagiamo con il sistema sanitario noi vogliamo essere trattati/curati nel migliore dei modi. Se ciò non avviene, è spesso perché non ci sentiamo ascoltati. Il nostro metodo è proprio quello dell’ascolto, incontrando chi abbiamo davanti, e solo dopo di proposta delle soluzioni. Proprio per questo io stesso o il sig. Luca Milesi, responsabile dell’assistenza domiciliare in BeeCare, incontriamo personalmente le famiglie che chiedono supporto. Ci facciamo raccontare la situazione e ragioniamo insieme sulle necessità e le risposte da dare. Poi organizziamo il lavoro, sempre di concerto con la famiglia e coinvolgendo le nostre collaboratrici, è come tessere un abito su misura. Molte delle nostre collaboratrici o collaboratori hanno iniziato a fare questo mestiere per un vissuto personale, perché si sono scoperte arricchite nel prendersi cura di un familiare” conclude Tommaso Gianella, fondatore e direttore di BeeCare.